Le idee di Kanye West finiranno su Parler, il social “senza censura”, da cui anche Balenciaga ha preso le distanze cancellandolo dalla sfilata

Balenciaga ha deciso di rivedere il suo rapporto con Kanye West. Il rapper è, già da settimane, al centro delle polemiche per la t-shirt “White Lives Matter“ indossata durante lo show parigino di Yeezy. A questo sono seguite una serie di dichiarazioni pubblicate online su Instagram e Twitter – prima che entrambi i social lo bannassero. Così, nonostante la mancanza di dichiarazioni ufficiali da parte del brand, il legame tra Balenciaga e West sembra essere arrivato al capolinea. La foto relativa al look di West nello show Spring 2023 è stata cancellata da Vogue Runway, così come dal sito di Balenciaga dove, ovviamente, non è più presente nemmeno la sezione dedicata alla collaborazione a tre Yeezy Gap Engineered By Balenciaga prima presente online.
Inoltre, la stessa collaborazione non è più acquistabile sui retailer online come MyTheresa, LuisaViaRoma e Farfetch.
L’acquisto di Parler
Kanye West, inoltre, nelle ultime ore ha raggiunto un accordo per l’acquisto di Parler, la “principale piattaforma globale per la libertà di parola”. In una nota pubblicata anche sullo stesso social network, Parlement Technologies, che possiede la piattaforma, ha annunciato l’accordo con il rapper e produttore discografico, oggi noto anche con lo pseudonimo Ye.
“L’acquisizione – si legge – garantisce a Parler un ruolo futuro nella creazione di un ecosistema non cancellabile in cui tutte le voci sono benvenute”.

L’operazione
L’operazione arriva a una settimana di distanza dall’esclusione temporanea da Twitter e da Instagram che aveva colpito Ye a causa della pubblicazione di contenuti antisemiti che violavano le regole di condotta dei due social network. In quell’occasione il rapper, che non è nuovo a episodi di questo tipo, aveva accusato Meta e Twitter di censurarlo.
“In un mondo in cui le opinioni conservatrici sono considerate controverse – ha affermato – dobbiamo assicurarci di avere il diritto di esprimerci liberamente“.