Stiamo vivendo un periodo in cui l’idea di viaggiare spaventa anche i più coraggiosi. Airbnb Post Covid ha deciso di attuare nuove strategie

Vi state chiedendo cosa accadrà alle vostre vacanze quest’anno? Che ne sarà dei viaggi da fare e delle ferie da consumare? Noi qualche domanda ce la siamo fatta e abbiamo iniziato a cercare qualche risposta. Ci siamo imbattuti in questa dichiarazione di Brian Chesky, CEO di Airbnb:

“Viaggiare non tornerà mai e poi mai a essere quello che era prima del COVID-19”.

Airbnb, il famoso sito in cui prenotare appartamenti per le vacanze, sembrava soccombere alla crisi generata dal COVID. Negli ultimi mesi si era parlato molto di un Apocalisse Airbnb soprattutto a causa di un impressionante numero di prenotazioni cancellate, oltre alla decisione dell’azienda di licenziare circa il 25% dei suoi dipendenti.

Ma, sorprendentemente, nelle ultime settimane il colosso guidato da Chesky ha registrato un boom nelle prenotazioni, anche grazie al lancio di una nuova iniziativa, ‘Go Near’. La nuova funzionalità punta ad incentivare il turismo di prossimità, spesso restando all’interno dei confini nazionali. In Italia, ad esempio, le destinazioni più richieste sono il Lago di Como, la Val d’Aosta e la campagna toscana.

La strategia di Airbnb

La strategia adottata da Airbnb post covid è completamente differente rispetto a tutto quello che è stato fatto fino ad ora. Airbnb ha sempre concentrato la propria narrativa sul concetto di community, sulla sensazione di sentirsi a casa anche dall’altra parte del mondo. Arredamenti minimal, sedie in ferro, mattoni e travi a vista, luci industriali, colori chiari; utilizzare oggetti e simboli che dovessero essere sinonimo di comfort e familiarità.
L’idea rivoluzionaria alla base di Airbnb consisteva nel mettere in primo piano il rapporto tra host e guest. Con il passare del tempo l’esperienza è diventata molto più individuale, spostando l’attenzione sul rapporto tra guest e casa. L’omologazione estetica operata da Airbnb aveva come obiettivo la creazione di un immaginario condiviso e quindi familiare.

Il progetto Go Near di Airbnb

Il nuovo progetto ‘Go Near’ ribalta la vocazione iniziale ed internazionale che Airbnb ha sempre vantato. E’ il risultato di una nuova visione di globalizzazione, frutto di un cambiamento di mentalità causato dalla pandemia, che ha assunto un peso specifico maggiore durante il lockdown. Il progetto ‘Go Near’ affonda le sue radici nell’idea di vacanze e viaggi domestici, in cui le destinazioni sono spesso vicino casa, raggiungibili in auto, mete in cui rilassarsi senza dover prendere un aereo.

In particolare l’accezione ‘remoto’, quando si parla di un luogo di vacanza, mai come oggi non si riferisce a destinazioni esotiche lontane migliaia di chilometri, raggiungibili solo con interminabili voli intercontinentali, quanto invece ad una località anche vicino casa, ma deserta, in un certo senso nostra. Non è il momento di stiparsi dentro grandi hotel, perdendosi in mastodontici resort, in affollatissime piscine o in attrazioni altrettanto affollate, il lusso dello spazio è avere un appartamento, una casa propria, o quanto meno in affitto per un po’.

Vacanze in stile ‘La Dolce Vita’

Questa prospettiva si muove di pari passo con il rilancio delle vacanze e di un’estetica che richiama, in maniera impressionante, il film ‘La Dolce Vita’ di Fellini.

Fa del lusso un sentimento casalingo, familiare ed elementare come il soggiorno in una casa in riva al mare piuttosto che in un 5 stelle di Singapore. L’ispirazione della vacanze quest’anno arriva dai profili Instagram di Brand come Jacquemus, Bottega Veneta e Chanel, solo per citarne alcuni.

Mete mediterranee, famigliari, che racchiudono in sé l’idea di un ritorno a casa, quindi per esteso di un ritorno ad una normalità che l’emergenza ha spazzato via, accogliendoci con un bentornato invece che con un benvenuto. Un ritorno che vediamo anche nelle nuove strategie di comunicazione adottate dall’influencer marketing culturale, allo scopo di rilanciare gli alberghi e la cultura.

Gli Affitti su Airbnb

Il sito di Airbnb è da sempre legato all’immagine di affitti brevi, per pochi giorni. Anche in questo caso la tendenza è cambiata. Il sito di Chesky ha registrato moltissime richieste di affitti lunghi. Una pratica che non solo rimanda alle vecchie usanze delle nostre famiglie, ma che sottolinea anche una voglia diffusa dalle città, dalla quotidianità.

La pandemia non ha fatto altro che accelerare e radicalizzare dei cambiamenti che erano già in atto, soprattutto nell’ambito delle abitudini dei consumatori. E’ probabile che continueremo a fare i conti con le sue conseguenze anche nelle estati a venire, soprattutto nella scelta della nostra vacanza.