Spettatori che escono dalla sala, litigi tra giurati, attrici che sfilano senza scarpe. Tutti gli scandali di Cannes che lo hanno reso il Festival del Cinema e dello Scandalo
Mancano pochi giorni alla conclusione della 76a Edizione del Festival di Cannes, e anche quest’anno la competizione più importante del panorama cinematografico ha catturato l’attenzione dei tabloid e delle riviste di settore. Tra film scabrosi, gaffe sul tappeto rosso, scaramucce tra divi di Hollywood, la kermesse di Cannes non delude mai lo spettatore più curioso e nei dieci giorni di proiezioni, conferenze e sfilate sulla Croisette, non si lascia mai scappare qualche piccolo scandalo succulento da dare in pasto alle pagine dei magazine.
La storia del Festival è ricca di aneddoti strampalati, divertenti e controversi, che hanno tolto l’attenzione del pubblico dai titoli in concorso, e anche nell’edizione 2023 sembra che la tradizione sia stata rispettata. Dal divieto sulle proteste, in risposta alle recenti manifestazioni che hanno stravolto la Francia, alle polemiche dovute al ritorno sulle scene di Johnny Depp, dopo il processo che lo ha visto protagonista, questa 76a pagina del Festival ha già collezionato qualche punto sulla tabella del gossip. Ma la concorrenza è davvero spietata.
Nel passato della manifestazione, gli scandali di Cannes sono stati numerosi e hanno dato vita a momenti destinati a rimanere per sempre nella mente delle persone. Vediamo se li conosci tutti.
Fischi e fuga dalla sala
Il Festival di Cannes non ha mai avuto paura di scandalizzare e infastidire e ha sempre inserito in concorso dei film provocatori che hanno scatenato l’indignazione del pubblico.
Tra i casi più eclatanti, ricordiamo un aneddoto tutto italiano: fu nel 1960, quando alla fine della proiezione di L’avventura di Michelangelo Antonioni, la pellicola fu fischiata dagli spettatori indignati, al punto da portare alle lacrime l’attrice protagonista Monica Vitti.
Ma non fu il solo: negli ultimi decenni esempi simili si sono verificati molte volte, come per Solo Dio Perdona e La vita di Adèle nel 2013, Bastardi senza gloria nel 2009, e perfino Crimes of the Future, che soltanto l’anno scorso ha provocato l’uscita di numerose persone dalla sala.
Probabilmente, l’episodio più leggendario è relativo al film di Gaspar Noé Irréversible, in concorso nella 55a edizione. Scabroso e straniante, famoso per la scena di stupro in piano sequenza, la pellicola ha sconvolto e indignato il raffinato pubblico della kermesse, guadagnandosi l’appellativo di «film più abbandonato per protesta del 2003» dalla rivista Newsweek.
Divi capricciosi e giudici integerrimi
Come abbiamo accennato, spesso l’attenzione sul concorso viene completamente deviata dagli ospiti di ogni edizione, che non hanno paura di lasciarsi andare a osservazioni e comportamenti veramente discutibili.
È passato alla storia ormai l’episodio che ha visto protagonista il regista danese Lars von Trier, famoso per il suo cinema provocatorio ed esplicito. In occasione della conferenza stampa per il film Melancholia, nell’edizione del 2011, l’artista ha puntualizzato una singolare similitudine tra sé stesso e Adolf Hitler:
“Credevo di avere origine ebraiche e invece ho scoperto di essere un vero nazista”, ha affermato tra lo sbigottimento generale, “Hitler lo capisco. Ovviamente ha fatto molte cose sbagliate, assolutamente, ma riesco a immaginarlo mentre sedeva nel suo bunker quando tutto era finito”.
Inutile dire che la direzione del Festival decise di prendere le distanze dalle affermazioni di Von Trier proclamando il regista come “persona non gradita” nella Croisette, sino al 2018.
Non è raro inoltre che all’interno dei gruppi di giuria di ogni edizione si creino delle simpatiche scaramucce, o almeno lo sono per noi osservatori incuriositi, che sono passate alla storia a volte persino più del vincitore stesso. Si dice che Isabelle Huppert, presidentessa di giuria nel 2009, avesse un bel caratterino, tanto da aver quasi spinto il regista James Gray ad abbandonare la kermesse definendola “somewhat dictatorial behavior…”. Per non parlare del rumour secondo cui il giovane réalisateur Xavier Dolan fece del vero e proprio ostruzionismo per impedire la vittoria del film Carol, in concorso nel 2015.
Siparietti sul red carpet
Gli scandali di Cannes più divertenti, si sa, sono quelli che si verificano lungo il tappeto rosso, in cui piccoli incidenti col vestito, rapporti conflittuali tra star e fotografi, danno vita a dei siparietti destinati a rimanere impressi nella mente del pubblico.
Indimenticabile, sul red carpet del Festival 1983, la reazione dell’attrice Isabelle Adjani che, dopo essersi rifiutata di partecipare al photo-call, cominciò a protestare contro i fotografi spingendoli a posare le macchine fotografiche durante la sua sfilata. Non si possono non ricordare inoltre i due momenti in cui Sophie Marceau fu protagonista involontaria di un doppio “incidente col vestito”, quando nel 2005 mostrò per sbaglio il seno a causa di una spilla caduta, mentre nel 2015 uno spacco troppo alto svelò una parte della sua biancheria.
Ma c’è un fenomeno tutto moderno che merita di essere evidenziato. L’eleganza e il bell’aspetto nel Festival di Cannes sono importanti tanto quanto i film in concorso, ma forse non tutti sanno che esiste un vero regolamento che impone l’obbligo dei tacchi alti per le donne che sfilano sulla Croisette. Ebbene, dopo gli scandali che negli ultimi anni hanno visto diverse donne escluse dalla manifestazione perché indossavano scarpe basse, questo divieto ha scatenato la risposta di numerose attrici hollywoodiane ospiti del Festival, che hanno deciso di presentarsi senza scarpe o con indosso delle simpatiche infradito.
Cosa sta succedendo nell’edizione 2023?
Le votazioni della 76a edizione non si sono ancora concluse ed è troppo presto per aggiornare la lista di pettegolezzi che hanno fatto la storia del Festival di Cannes. Indubbiamente, la scelta di Jeanne du Barry, il film fuori concorso con Johnny Depp che ha inaugurato la manifestazione, ha ricevuto una grossa dose di polemiche, visto il clamore che ha avuto il processo per diffamazione contro Amber Heard. Lo stesso discorso si può fare a proposito di Le Retour, pellicola di Catherine Corsini in lizza per la vittoria, oggetto di un’indagine da parte della commissione di Cannes per non aver seguito i protocolli di salvaguardia per un attore minorenne che girava una scena di sesso.
Per avere un quadro chiaro della faccenda ci vorrà del tempo, intanto godiamoci le premiazioni che si terranno sabato 27 maggio.