Abbonamenti a pagamento su Instagram: Questo è quello che sta progettando la piattaforma social per i suoi 27,7 milioni di followers

abbonamenti a pagamento su Instagram - Neomag

Quanti utenti sarebbero disposti a pagare per avere contenuti esclusivi su Instagram? E se sì, quanto pagherebbero?

E’ quello che si è chiesta anche l’influencer per eccellenza, Chiara Ferragni, che domenica 28 agosto ha rivolto queste stesse domande ai suoi 27,7 milioni di followers. L’imprenditrice digitale ha posto la questione in termini generici, non facendo un diretto riferimento a se stessa ma più in generale ai “profili preferiti” da ciascun utente. Diciotto ore dopo il lancio del sondaggio, che resta attivo per sole 24 ore, la maggior parte delle persone che hanno risposto (77%) ha detto di non essere interessata. Il 16% sarebbe disposto a pagare meno di 3 euro al mese e il 7% meno di 5 euro al mese.

Tu pagheresti?

Storia Chiara Ferragni - neomag.

Nuova funzione instagram

La curiosità di Chiara Ferragni ovviamente non è casuale, poichè le voci che l’abbonamento arrivasse anche su Instagram circolavano già da tempo. Potremo dunque decidere di legarci a una sottoscrizione per continuare a seguire i profili che preferiamo, sempre che questi si chiudano in qualche modo ai soli abbonati. Il progetto era stato annunciato all’inizio dell’anno e poi individuato nel corso dei mesi all’interno delle versioni beta dell’applicazione da diversi esperti. Ora dovremmo esserci: dovrebbe partire a brevissimo una fase di test ben più ampia, estesa a grandi gruppi di creator, che consentirà loro di riservare solo a chi paga contenuti esclusivi. Per esempio, Storie visibili solo a chi pagherà. Proprio come accade già su Twitter.

La funzionalità è stata inizialmente testata solo su un numero ristretto di creators negli Stati Uniti, ma la piattaforma social si è da subito detta intenzionata a estenderla. Secondo gli esperti, la novità è un tentativo di incentivare gli utenti più seguiti a creare un numero maggiore di contenuti, fornendo loro la possibilità di un guadagno prevedibile e prevenendo la migrazione verso altre piattaforme in crescita, TikTok in primis.

Saremmo disposti, dopo anni di gratuità, a pagare cifre magari piccole ma che messe insieme possono fare la differenza, per seguire le storie di un personaggio qualsiasi? Una popstar, una celebrità televisiva, un o una giornalista particolarmente attento a certi temi. E ancora influencer, comici, imprenditori, attori e attrici, modelli e modelle, fenomeni improvvisati che vivono solo della propria vita sopra le righe sui social. Difficile dirlo e capire la magnitudo dell’operazione.

Al momento, non sembra in effetti che il modello di Twitter sia decollato, ma ci vorrà ancora un po’ per capirlo.