Condividere il malessere psicologico sui social va di moda? E quanto ha effettivamente senso fare del malessere un trend? Scopriamo che cos’è lo yearnposting

Fare del malessere un trend -Neomag.

Nell’era in cui tutto è condivisibile nel nome della “normalizzazione“, anche il malessere psicologico diventa un un’occasione di sharing sui social. Sarà la recessione economica, il periodo post pandemia, l’eco ansia e ora anche la fine dell’estate, ma soprattutto i giovani appartenenti alla generazione Z, scelgono spesso di esprimere il loro disagio attraverso Instagram o brevi video su Tik Tok.

I social diventano un vero e proprio modo per stare meglio, raccontare o mostrare come si fa fronte al proprio malessere, un modo per aiutare gli altri. Ecco quindi che vediamo fioccare video consigli sul come affrontare l’ansia che non permette di dormire bene o sul come creare una propria routine, quando non si ha voglia di alzarsi dal letto.

Anche il tanto incensato smart working, potenziato dopo la pandemia, sembra presentare lati oscuri e alienanti che i giovani cercano di combattere a suon di video. Vari tipi di malessere vengono espressi sui social e, così, sdoganati, anche se viene da chiedersi: il parlarne tanto aiuta davvero chi ne soffre o tende a svuotare di significato e quindi banalizzare problemi che dovrebbero essere affrontati in altra sede? La domanda quindi è: quanto ha effettivamente senso fare del malessere un trend sui social?

Normalizzare la salute mentale - Neomag.

Il recession core e lo yearnposting

La crisi economica viene sdoganata grazie al recession core: sui social appaiono consigli su come risparmiare, si diventa improvvisamente “minimalisti”. Anche il cosiddetto “girldinner“, ovvero il pasto fatto in casa sfruttando quello che si ha in cucina, diventa un modo per risparmiare e affrontare la crisi.

Con l’autunno, invece, arriva anche lo yearnposting, ovvero la condivisione si contenuti che manifestano il desiderio di felicità. Un obiettivo consapevolmente lontano e che, quindi, genera malinconia. Slideshow con citazioni da libri, immagini e foto con accompagnamento musicale triste sono i tipici yearnposting su Tik Tok. Qualche tempo fa era stato Linger, il brano dei Cranberries, a lanciare la moda del “I’m just letting my sadness linger”.

Tutto questo malessere sui social è un nuovo modo di esprimere sensazioni e emozioni oppure è diventato un vero e proprio trend? Normalizzare la salute mentale e i disagi che ne derivano è sempre salutare oppure anche la condivisione dovrebbe avere dei limiti?