Sei felice oppure no?

Con questa domanda si apre la nuova serie tv spagnola di Netflix, disponibile dal 6 maggio con 8 episodi. Un nuovo contenuto che si appresta a dimostrare, ancora una volta, quanto il colosso dello streaming abbia deciso di specializzarsi nelle serie tv adolescenziali con temi che rimandano allo splatter, all’horror e al thriller. Qui, proprio come era proposto in Squid Game, la ricerca della felicità è il punto nevralgico della storia.

La trama di Benvenuti a Eden

Se dovessi ricevere un messaggio che recita “Sei felice?” da un numero sconosciuto, che cosa risponderesti? Questo è la chiave della serie tv. La serie si apre con Zoa: un’adolescente molto popolare online che vive con la sorellina Gaby e che ha a che fare con una madre eroinomane e un padre assente. Un giorno riceve questo messaggio: si tratta di un invito a partecipare a un party esclusivo su un’isola paradisiaca organizzato dalla Fondazione Edén, il marchio di una nuova bevanda, che si ripromette di renderla felice e di dare una svolta alla sua vita. Sebbene la sua migliore amica non abbia ricevuto l’invito, le due decidono di infrangere le regole al fine di vivere una notte da sogno e, non senza alcune difficoltà, riescono a salire sulla nave che le porta verso un luogo sconosciuto.

La notte passa, proprio come avevano immaginato, letteralmente come in un sogno: le bevande fornite sull’isola fanno perdere loro la cognizione del tempo e il controllo delle proprie azioni. La mattina dopo l’amica di Zoa è scomparsa e la maggior parte dei giovani che sono andati con loro sull’isola sono tornati al punto di partenza.

Che cosa ci fa Zoa ancora lì insieme ad una manciata di altri ragazzi?

Un moderno The Bech

Senza dubbio il punto di forza di Benvenuti a Eden è che, per come è stata strutturata la trama dello show, crea una dipendenza nello spettatore. Ha tutti gli elementi per tenere lo spettatore incollato alla tv fino alla fine, principalmente grazie alla suspense che si crea alla fine di ogni episodio. Tuttavia la serie ha anche una debolezza. Tutti gli episodi hanno svariate sequenze ridondanti che è quasi consigliabile vedere aumentando la velocità di riproduzione: dalle relazioni amorose di riempimento ad una preoccupazione quasi patologicamente esplicita per le diversità.

Tutto, nella nuova serie tv spagnola, ci rimanda ad un moderno The Beach, il film con Leonardo di Caprio. La nuova civiltà, l’isola segreta, la festa in contrasto con il thriller. Ma, per quanto lo show tenti di essere il più moderno possibile, scommettendo molto su abiti elaborati e innaturali e relazioni quasi eccessivamente aperte e mutevoli in cui tutto può succedere, l’intento non sembra raggiungersi mai. Tutto questo, infatti, rende la sceneggiatura priva di coerenza nel suo insieme, togliendo anche credibilità alla caratterizzazione dei personaggi.

La conclusione cui noi di neomag siamo arrivati: la serie è noiosa. Inconsistente forse è il termine corretto. Rinnovata anche per una seconda stagione, ci chiediamo se sia davvero questo il modo di parlare o di ricercare la felicità.