Armie Hammer è il protagonista del documentario di Discovery+ incentrato sulla sua famiglia che presenta agli spettatori un quadro terribile

armie hammer - neomag.

Quanto pensiamo di conoscere bene i nostri artisti del cuore? E quanto rimaniamo delusi dalla realtà quando, per un motivo o per un altro, si dimostrano essere diversi? E’ successo già con Johnny Depp durante il processo contro Amber Heard la scorsa primavera, quando la loro vita privata è finita sotto gli occhi di tutti, e adesso ci risiamo. Quando viene fuori uno scandalo che riguarda i nostri idoli assorbiamo il colpo con sorpresa, quasi incapaci di credere che l’immagine riflessa nei nostri occhi fosse solo fumo negli occhi.

Questo è l’effetto che fa il documentario House of Hammer, il controverso documentario di Discovery+: cerca, attraverso una serie di testimonianze e di prove, di dimostrare la veridicità delle accuse che hanno travolto l’attore Armie Hammer, accusato nel 2021 di violenza sessuale, pornografia e cannibalismo. Il documentario, per stessa ammissione di Casey, la zia di Armie che ha dato il via al progetto, è molto simile «a una versione amplificata di Succession», la popolare serie di HBO dedicata agli intrighi e agli scandali intorno a una famiglia americana ricchissima. In questo progetto Armie Hammer è presentato come un uomo con un’infanzia dorata, considerando che il nonno Armand era il proprietario dell’Occidental Petroleum, ossia l’11esima società petrolifera degli USA, e che, una volta cresciuto, non sia poi riuscito a nascondere le perversioni sessuali. Le accuse arrivano proprio da testimonianze dovute a centinaia di messaggi e note vocali inviate su Instagram a diverse ragazze lusingate al pensiero di aver attirato l’attenzione di un attore famoso, lanciato da The Social Network di David Fincher e consacrato grazie a Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino.

La trama

House of Hammer fa avanti e indietro tra l’albero genealogico e il corso dei decenni dimostrando che Armie non è il primo ad essersi macchiato dell’accusa di violenza all’interno della dinastia. Nelle tre puntate del documentario si scopre che anche il suo bisnonno Armand, suo nonno Julian e suo padre Michael sono stati coinvolti con la giustizia, chi perchè legato all’utilizzo di armi da fuoco, chi per violenza contro le donne. L’accusa più pesante mossa contro Armie è, infatti, una certa perversione sessuale legata al controllo assoluto della propria partner. La prima donna ad esporsi in prima persona nel racconto è la giovane Courtney Vucekovich, che racconta per filo e per segno la corrispondenza che intratteneva con Armie su Instagram durante il lockdown, trasformatasi presto in una richiesta ossessiva di favori sessuali sempre più spinti culminati con un incidente, avvenuto a Sedona, che ha fatto capire a Courtney di dover mettere un punto alla relazione. Dalle testimonianze scopriamo che l’attore è sempre stato un grande estimatore dello Shibari, una versione giapponese estrema del BDSM legata soprattutto all’utilizzo di corde atte a portare la donna a uno stato di «totale sottomissione».

Le accuse di violenza

Il sesso violento, lo strangolamento, i capelli tirati. Queste sono tutte pratiche che, pare, il divo non aveva voglia di sperimentare con la moglie «perché la rispettava troppo». Il momento in cui Courtney si ritrova completamente immobilizzata con le corde a Sedona è per lei la rottura dell’accordo: cosa che, però, non impedisce ad Hammer di ripiegare su un’altra donna, Paige Lorenzez, verso la quale ricorre alle stesse identiche mosse adoperate con Courtney.

L’accusa su cui i media si sono maggiormente concentrati in America è tuttavia la presunta natura cannibale dell’attore: tesi mai provata, suggerita solo dai messaggi che lo stesso Armie ha scritto ma che non è certo detto corrispondesse alla verità. L’unico capo di imputazione che pende su Hammer è al momento la violenza sessuale nei confronti di Effie, una giovane ragazza che afferma di essere stata violentata dall’attore per più di 4 ore di fila a Los Angeles la sera del 24 aprile del 2017. House of Hammer, tuttavia, si spinge oltre le accuse mosse all’attore, quasi come se volesse rimarcare una sorta di inclinazione alla violenza insita in tutta la famiglia. Si parte da Armand Hammer, il magnate del petrolio intimo amico di Reagan, di Kennedy e del principe Carlo, continuando il con figlio Julian fino ad arrivare ad Armie.

Armie Hummer e Timothee Chalamet - neomag.Armie Hummer e Timothee Chalamet - neomag.

Il Processo

A incastrare Hammer, oltre ai messaggi privati nella DM di instagram, c’è stato anche un profilo «finsta» – ossia uno di quei profili alterativi che i vip usano – nel quale Armie pubblicava video che lo vedevano consumare droga, guidare ubriaco e mostrare donne nude piegate a novanta sul suo letto in attesa di un suo ordine.

«Dietro una grande fortuna c’è sempre un grande crimine», si dice a un certo punto nel documentario. Al momento l’accusa di violenza sessuale è al vaglio degli inquirenti, mentre su Armie Hammer non è stata presentata al momento nessuna accusa penale.