Skam 5 raconta per la prima volta la storia di Elia, un ragazzo che vive il complesso del micropene. Il risultato è straordinario

Skam 5 - Neomag.

Chi ha detto che le fragilità femminili siano le uniche da tenere sotto controllo e di cui valga la pena parlare? Ci voleva il ritorno SKAM Italia a spiegare al popolo che milita su Instagram che anche i maschietti lottano con le loro debolezze. Viviamo ancora in un mondo in cui se un uomo ammette di non sentirsi all’altezza è automaticamente un debole, un inetto, un esserino schiacciato dal peso delle aspettative che la società e gli altri esercitano su di lui. Ecco che Skam 5, che debutta dal 1 Settembre su Netflix italia, racconta la storia di Elia, un espediente che poteva risultare anche un’arma a doppio taglio.

E’ infatti la prima volta che gli sceneggiatori di una serie, in questo caso Ludovico Bessegato e Alice Urciolo, cercavano un modo per raccontare il disagio giovanile rintracciando un tema scomodo che nessun altro aveva mai trattato in questi termini. La risposta è riecheggiata su Twitter a poche ore dalla conferenza stampa di presentazione della serie sotto forma di hashtag: micropene. Elia, il protagonista di questa stagione brillantemente interpretato da Francesco Centorame, attore 26enne che si sta facendo largo nel cinema in produzioni apprezzatissime come Gli anni più belli di Muccino e Il colibrì di Archibugi che vedremo presto in sala, soffre, infatti, per avere a che fare con delle dimensioni ben al di sotto dello standard comunemente accettato.

La storia

Il protagonista della quinta stagione, quando rimorchia una ragazza, non arriva mai al dunque, terrorizzato all’idea di essere giudicato nel momento clou. Quando i suoi amici si cambiano negli spogliatoi per farsi la doccia dopo la partita, lui resta con la maglietta e i pantaloni, dicendo loro che si laverà una volta a casa. Se ci pensate sono tutti mezzi difensivi cui il ragazzo ricorre per difendersi dal giudizio, convinto che nessuno capirebbe, che nessuno si prenderebbe cinque minuti per dirgli che non c’è nessun problema, che è una cosa che può capitare e che di certo nessuno è mai morto per questo.

Ovviamente l’espediente amoroso si mette a peggiorare le cose. Parliamo dell’incontro con la prima ragazza che riesce a fargli battere il cuore per davvero: si tratta di Viola, la bravissima Lea Gavino, una studentessa forte e determinata che, piano piano, costringerà Elia a fare i conti con una scelta impossibile.

Elia in skam italia 5 - neomag.

Come è stata accolta la storia dal pubblico

I meme e gli hashtag diffusi sui social dopo la presentazione del tema ci dicono che SKAM Italia 5 non poteva imboccare strada migliore. Ci mostriamo tutti inclusivi, pronti a parlare di Body Positive ma capitoliamo quando a essere presa di mira è la virilità di un uomo che, ancora oggi, rappresenta il punto debole preferito per distruggere l’identità maschile. Così, dopo averci abituato a temi complessi come l’omosessualità e l’integrazione culturale, SKAM Italia affronta il «problema» di Elia con sensibilità straordinaria, mettendo in piedi una sorta di psicanalisi collettiva in cui il ragazzo, costretto a misurarsi con una madre defunta e un padre assente, non potrà fare altro che vuotare il sacco con le uniche persone in grado di capirlo e di sostenerlo: i suoi amici.

Rivediamo qui quasi tutto il cast: dalle «Matte» Eva (Ludovica Martino), Sana (Beatrice Bruschi), Silvia (Greta Ragusa) e Federica (Martina Lelio) al mitico trio formato da Giò (Ludovico Tersigni), Martino (Federico Cesari) e Luchino (Nicholas Zerbini), per non parlare di Niccolò (Rocco Fasano), del mitologico Filo (Pietro Turano), Edoardo (Giancarlo Commare), Rami (Ibrahim Keshk), Malik (Mehdi Meskar), Chicco Rodi (Lorenzo Vigevano).

Skam Italia - Neomag.

E’ così che SKAM Italia 5 si conferma il gioiellino italiano che è sempre stato: mai banale, mai sopra le righe, attentissimo a restituire l’adolescenza in tutte le sue insidie ma anche in tutte le sue noie, e capace come pochi prodotti in Italia di far brillare talenti straordinari e di smuovere le coscienze degli spettatori mettendoli davanti alle proprie contraddizioni e, in questo caso, anche davanti a una semplice domanda: non sarà ora di smettere di ridere e scavare, per una volta, in profondità per capire cosa ci sia dietro l’aria gradassa dei bulli che diciamo di voler combattere?