Julia Roberts, Lourdes Maria Ciccone, Lady Gaga e tante altre hanno dimostrato come i peli sotto le ascelle siano l’ultimo segno di autostima. Che ne pensi?

peli sotto le ascelle - neomag.

L’identità di genere, la libertà di espressione e concetti come il Gender Fluid si fanno sempre più spazio all’interno della nostra società. Insieme ad essi anche i cosiddetti ‘obblighi’ vengono meno. La ceretta all’inguine, pensata come obbligo “morale”, è ad oggi considerata più una scelta che un vero e proprio vincolo. Lo stesso, se ci pensiamo, vale per i peli delle ascelle.

Secondo quanto è stato riportato da un recente studio, infatti, quasi una donna su quattro sotto i 25 anni ha smesso di radersi le ascelle. E dopo il lockdown il numero è cresciuto. Ma come è stato possibile? Cosa rappresenta questo gesto?

Questo cambiamento, atteso da tempo come simbolo di abbattimento dei “classici” standard di bellezza femminile, non sarebbe esistito senza alcune donne che, in anni in cui erano delle “pioniere”, si sono opposte alle classiche convenzioni sociali.



Le donne che hanno abbattuto gli standard

Basti pensare alll’epoca d’oro della vecchia Hollywood in cui Sophia Loren ha ridefinito la bellezza da sex bomb sfoggiando peli sotto le ascelle abbinati ad abiti fascianti. Anche la peluria di Grace Jones era un complemento cool per il suo stile genderless anni 70 e 80. Considerate parimenti radicali sono state senza ombra di dubbio Madonna e Lisa Bonet, che hanno gettato al vento le convenzioni.

Non da meno è stata Julia Roberts, immortalata mentre salutò la folla alla prima di Notting Hill con un’impenitente crescita underarm (era il 1999). O l’attrice Lola Kirke, che ha calcato il tappeto rosso dei Golden Globes 2017 con peli visibili che facevano capolino dalla scollatura.

Abbiamo raccolto gli “armpit moments”, passati e attuali, che più si allontanano dagli standard di bellezza.