L’icona della Regina Elisabetta è conosciuta in tutto il mondo. Elisabetta II, infatti, è considerata l’ultima vera icona POP del nostro tempo

icona della Regina Elisabetta - Neomag.

Tutti conoscono il suo nome e il suo rango. La Regina Elisabetta è una delle icone pop contemporanee., se non forse l’icona indiscussa.

Forse lo è diventata suo malgrado, ma dopo quasi 70 anni di regno (il record lo ha raggiunto a febbraio 2022) non appare contrariata dal vedere la propria effige riprodotta su statuine che salutano con la mano, tazze da te, cappellini, t-shirt e felpe, il più delle volte irriverenti – il perfetto esempio di soft power della monarchia britannica.

Di lei si è detto, scritto e mostrato di tutto. E’ stata letteralmente ovunque: sulle cover dei dischi punk, sulle mug, sulle t-shirt, su Netflix. L’hanno ritratta i più grandi artisti del Novecento, da Andy Warhol a Lucian Freud. L’hanno cantata le popstar, da Madonna agli Smiths. Ha attraversato guerre, scandali, Brexit e perfino pandemie senza mai restare (almeno in apparenza) scalfita. È come la stele di granito di Stanley Kubrick, quella di 2001 Odissea nello spazio. L‘icona della Regina Elisabetta è solida, indistruttibile, inalterabile.

Elisabetta II è, secondo la nostra opinione, probabilmente l’ultima vera icona del nostro tempo. Più del Papa, più di Steve Jobs, più di Obama.



La storia di Queen Elisabeth

Dal 6 febbraio del 1952, giorno in cui è stata incoronata, Queen Elizabeth ha compiuto più di 250 visite ufficiali all’estero visitando oltre 130 nazioni. Ha conferito quasi quattrocentomila fra onorificenze e riconoscimenti. Ha incontrato dodici presidenti americani, quattordici premier britannici, sette papi. Si è autodefinita «la prima regina capace di guidare» (l’ultima donna a governare l’impero britannico era stata la Regina Vittoria alla fine dell’800).

Nel 1976 è stato uno dei primi capi di stato a spedire un’e-mail. Eppure, in tutti questi anni, ha tenuto solo cinque discorsi alla nazione. Non proprio quella he potremmo definire una donna loquace, almeno in pubblico. L’ultimo, in ordine di tempo, il 5 aprile scorso, nel momento più cupo dell’emergenza Covid-19. Ha parlato al popolo, vestita con un abito verde smeraldo, simbolo di speranza e di rinascita.

«Insieme stiamo affrontando l’emergenza, se restiamo uniti e risoluti vinceremo noi. Spero che nei prossimi anni tutti potranno essere orgogliosi di come hanno risposto a questa sfida. E coloro che verranno dopo di noi diranno che i britannici di questa generazione sono stati più forti di qualsiasi altro, che le qualità dell’autodisciplina, della cortese determinazione e della comprensione reciproca ancora caratterizzano questo Paese. We will meet again».

E gli inglesi sono andati in brodo di giuggiole.

Famiglia reale - neomag.

Il trono di Elisabetta

E pensare che non sarebbe dovuta diventare nemmeno regina. Non era infatti lei la predestinata. È stato un colpo di scena a cambiare la storia e il suo futuro: l’11 dicembre 1936 suo zio, Re Edoardo VIII, rinunciò alla corona per sposare la pluridivorziata Wallis Simpson, abdicando in favore del fratello (lo racconta anche la serie tv The Crown su Netflix). Il nuovo re, Giorgio VI, aveva due figlie: Elisabetta, che in qualità di primogenita divenne l’erede al trono, e Margaret. Sembra che quest’ultima, che all’epoca aveva solo 6 anni, chiese alla sorella maggiore: «Questo significa che poi diventerai regina?». Elisabetta rispose: «Suppongo di sì». E Margaret replicò: «Povera te».

I pochi che possono dire davvero di conoscerla, la definiscono una donna severa, ma anche calma, leale e dannatamente ironica. Anni fa, a una donna il cui cellulare suonò durante una riunione in pompa magna disse: «Faresti meglio a rispondere. Potrebbe essere qualcuno di importante». Mentre a Eric Clapton, nel corso di un’incontro ufficiale, chiese che lavoro facesse e da quanti anni suonasse la chitarra. «Da quarantacinque anni, Maestà!».

I Numeri della Regina

Intorno ai 400 milioni di euro sarebbe il patrimonio personale della Regina Elisabetta, secondo The Sunday Times Rich List. A cui si aggiungono i proventi del ducato di Lancaster, creato nel XIV secolo per garantirne l’autonomia finanziaria. Comprende terreni in Inghilterra e Galles, 600 milioni di sterline di valore e 25 milioni di incassi. Da qui la regina mantiene le proprietà, le spese di famiglia e offre il pudding natalizio per i 1.500 dipendenti della Corona.
La cassaforte della casa reale conta un patrimonio immobiliare di circa 16 miliardi di euro. Le proprietà maggiori sono a Londra, fra cui Regent Street, da 200 anni una delle vie più famose della capitale e i palazzi dell’area di St James.

Ogni abito, un cappello. Non è solo un accessorio, è come la corona, indispensabile. La Regina Elisabetta ne ha infatti più di cinquemila, con piume, fiori, fiocchi, rafia, nastri, pietre. La regola è che si disegnino quattro bozzetti per ogni abito della Regina Elisabetta, quindi il preferito viene creato in cotone grezzo nella sartoria di palazzo. Si fa una prova, poi le correzioni, una seconda prova e via così fino al definitivo che prima di essere consegnato alla regina viene messo su un manichino accanto a un ventilatore, per testarne gli effetti col vento.

Ogni abito è rinforzato da piombini nell’orlo, per evitare inciampi quando la regina sale e scende dall’auto.