Alessandro Michele lascia Gucci secondo le voci diffuse nelle ultime ore. Dopo sette anni alla guida del brand starebbe per abbandonare il suo ruolo

Alessandro Michele lascia Gucci - Neomag.

Alessandro Michele sarebbe in procinto di lasciare il ruolo di direttore creativo di Gucci. La notizia , trapelata nella tarda serata di martedì 22 novembre, è di quelle che fanno davvero tremare il mondo della moda. Sembrerebbe infatti che la mossa da parte del gruppo Kering, cui fa capo il brand italiano, sia dovuta all’insoddisfazione del suo proprietario François-Henri Pinault per i risultati economici poco soddisfacenti del marchio di lusso: negli ultimi mesi infatti, le performance registrate da Gucci sono state leggermente al di sotto delle aspettative (gli ultimi risultati ufficiali parlano di un più 9 per cento a fronte di un atteso più 10).

Le motivazioni

A quanto pare, Pinault avrebbe più volte chiesto a Michele un cambio radicale nel suo immaginario per far fronte al fisiologico calo di interesse da parte del pubblico dopo un boom così massiccio, ma secondo le voci il designer non avrebbe “rispettato” le indicazioni. Da Kering e Gucci per ora non arrivano né commenti né smentite. Anche le tempistiche dell’ipotetica decisione hanno colpito: Alessandro Michele ha infatti preso la guida del brand nel dicembre 2014 all’indomani del licenziamento di Frida Giannini, di cui Michele era stato a lungo il braccio destro, e del suo allora marito Patrizio Di Marco, ad del brand. Michele, leggenda narra, aveva perciò avuto solo un mese per lavorare alla collezione uomo presentata il 15 gennaio 2015 con cui aveva avviato la sua rivoluzione genderfluid, trasformando il brand in uno dei nomi rappresentativi e ambiti per le nuove generazioni. Va anche aggiunto che proprio Bizzarri aveva anticipato il ritorno del marchio alle sfilate uomo di Milano il prossimo gennaio, dopo anni di presentazioni co-ed, cioè con womenswear e menswear assieme.

Le decisioni di Kering

Il gruppo Kering, d’altro canto, non è nuovo alle sostituzioni a sorpresa: basti pensare a come nel novembre 2021 Daniel Lee fu licenziato in tronco da Bottega Veneta dopo poco più di un anno (causa della decisione, pare, il pessimo rapporto del creativo con team e artigiani) , nonostante lo straordinario successo della sua moda. Lee è stato subito sostituito – proprio come Giannini e Michele – da Matthieu Blazy, all’epoca suo direttore di studio. L’addio di Michele segnerebbe la fine di un’epoca, tanto per la portata sul costume contemporaneo della visione di Michele quanto per i fatturati che sono in ballo.

Altra cosa: una mossa così radicale presupporrebbe che ci sia già il nome del sostituto. E su questo, tutto ancora tace.