Come Alessandro Michele ha definito la nuova collezione?

Uno specchio magico per rifare la realtà.

Oggi a Milano è andata in scena la collezione FW22 di Gucci. Lo show si è svolto all’interno di un’onirica stanza interamente ricoperta di specchi immersa in un alone rosa. In passerella si sono alternati i suoi dandy e le sue eroine romantiche, ricoperti di pellicce, di sete, di gioielli; il tutto adornato da colori sempre più audaci e vibranti.
Un’identità che si va a consolidare anche con gli archetipi della cultura pop: questo infatti è il significato della collaborazione con adidas presentata in passerella oggi. Adidas x Gucci  vede le Three Stripes del brand e il suo logo a forma di fiore diventare specchio dello stile di Gucci. Così Alessandro Michele vuole affermare che non c’è aspetto della realtà della moda che il brand non possa fare proprio.

Non esiste panorama nel quale Gucci non possa immergersi

Alla base della collaborazione, così eclettica sia sul piano delle ispirazioni che su quello dei protagonisti coinvolti, c’è il desiderio di rimettere in discussione uno status quo: non è infatti detto che le Three Stripes di adidas non possano decorare un completo o un lungo abito dal sapore vittoriano, mantelli, accessori e foulard di seta. Proprio l’eclettismo inteso come un’apertura totale porta la giacca sartoriale degli anni ‘50 a unirsi con i pantaloni di pelle, il completo al pantalone della tuta o il logo di adidas a un abito da sera dal lungo strascico.

La libertà espressiva evocata nella nuova collezione, presentata durante la Milano Fashion Week, di Alessandro Michele è unica. Edonismo e soddisfazione traspaiono da tutte le angolazioni da cui la si intende guardare. Meno trasgressivo che con il suo show di Los Angeles ma anche più anarchico nella sua manipolazione dei codici sartoriali e dei significati culturali degli abiti. Michele, direttore creativo della Maison, continua così a guidare l’avanzata di Gucci nel caotico e vertiginoso mondo della moda contemporanea.