Il whisky è, da sempre, tra i più amati e apprezzati distillati esistenti. Apprezzato sia dagli esperti che dai degustatori occasionali

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Quando si parla di distillati non si può non nominare il whisky, tra i più amati e apprezzati da sempre sia dagli esperti che dai degustatori occasionali. A riportarlo alla ribalta negli ultimi anni sono stati soprattutto alcuni cocktail, come il Manhattan e il Mint Julep, ma non sono in molti in realtà a conoscerne le origini o le tipologie. Il whisky, infatti, può essere paragonato in questo senso al vino: ne esistono diversi tipi che prevedono metodi di produzione e degustazione differenti, pertanto non è possibile parlarne in modo generico. Scopriamo quindi le caratteristiche principali di questo distillato.

Come nasce il whisky?

Le origini della distillazione risalgono al 7.000 a.C., in India, quando l’ebollizione dei liquidi veniva utilizzata dai religiosi per creare disinfettanti a base di piante. La distillazione si diffuse poi in Cina e in Egitto, nel 4.000 a.C., dove venne usata per preparare cosmetici e per alcuni processi di mummificazione.

Da allora il metodo per la distillazione è cambiato notevolmente, infatti quello utilizzato per la creazione del whisky risale al 1000 a. C: venne scoperto dai Persiani e affinato in seguito dagli arabi, grazie agli studi sull’alchimia. Furono proprio gli arabi a creare il primo alambicco, utilizzato all’epoca per la ricerca della “quinta essenza”, ovvero un quinto elemento in grado di dominare la materia. Dopo gli Arabi, venne il turno dei Romani, che perfezionarono l’alambicco e ottennero l’alcol e creando le prime bevande a uso alimentare e non unicamente medicinale. Bisognerà aspettare il 1494, però, per avere il primo riferimento documentato dell’acqua vitae; all’interno del registro dei Conti Scozzese si fa infatti riferimento a una partita di malto utile alla produzione dell’acqua vitae indirizzata al frate John Corr.

Scotch, Whisky Irlandese e Bourbon: qual è la differenza?

Come abbiamo visto, il termine Whisky è molto generico e lascia spazio a moltissimi distillati completamente diversi tra loro. Le differenze si trovano nella storia, nella metodologia di produzione e soprattutto al tipo di acqua utilizzata, in quanto è in grado di influenzare il prodotto finale dall’irrigazione dei campi di cereali fino alla diluizione che avviene dopo l’invecchiamento. Vediamo quindi quali sono le tipologie principali.

Scotch

Lo scotch viene creato con il malto d’orzo, ma è comunque consentito aggiungere altri cereali integrali e caramello. La regola fondamentale è che non si può aggiungere nessun additivo per velocizzare la fermentazione, inoltre il distillato prevede un invecchiamento in botti di rovere di minimo tre anni. Attenzione alle imitazioni: lo Scotch, per essere considerato tale, deve essere prodotto esclusivamente in Scozia.

Bourbon

Anche il Bourbon può contenere come base un mix di diversi cereali, ma è fondamentale che il 51% sia di mais. Anche il Bourbon, come lo Scotch, ha una limitazione geografica, in quanto per essere autentico deve essere creato negli Stati Uniti. Proprio per questo i marchi più raffinati non sono facili da trovare in Italia poiché poco diffusi, ma se volete degustare questo distillato è comunque possibile scoprire i migliori whisky Bourbon online su Tannico, uno dei pochi portali in Italia che permette di trovare un’ampia selezione di questi spiriti e di altri provenienti da tutto il mondo.

Al contrario dello Scotch, il Bourbon non necessita di un periodo minimo per l’invecchiamento, fatta eccezione per lo Straight Bourbon, che deve invecchiare per almeno due anni.

Whisky Irlandese

Gli Irish Whisky sono tutti i Whisky creati e invecchiati nella Repubblica Irlandese oppure nell’Irlanda del nord. Vengono ottenuti da un mix di cereali fermentati che sono ben distinguibili al gusto nel prodotto finale. Inoltre, è necessario un invecchiamento di almeno 3 anni in botti di legno. Quando si utilizza più di un cereale è comunque necessario utilizzare il termine “blended”, ovvero miscelato.

Ecco quindi tutte le informazioni principali da sapere quando ci si approccia alla degustazione di questo distillato, da sempre tra i più apprezzati al mondo.