Sapevate che il Logo di Nike è costato soltanto 35 Dollari e che a disegnarlo è stata una donna? Vi raccontiamo la storia dello swoosh

Logo di Nike - neomag.

E’ probabile che, nel mondo, non esiste una persona incapace di riconoscere il logo di Nike. Lo Swoosh, ovvero il “baffo di Nike“, è uno dei loghi più apprezzati e conosciuti nel mondo del design grazie alla sua immediatezza e semplicità. Non tutti sapranno, però, che la sua storia è tutt’altro che semplice e scontata.

Swoosh, ovvero il suono dell’aria e dell’acqua che scorrono veloci, è diventato anche il nome del celebre logo da quando, nel 1971, Carolyn Davidson, ambiziosa e squattrinata studentessa della Portland State University, lo disegnò senza suscitare nemmeno troppo entusiasmo nei suoi superiori.

Nel 1969 la Davinson era stata assunta dal professore di economia Phil Knight, divenuto poi uno dei co-fondatori della Nike Company. Ai tempi, Knight gestiva un’attività in proprio, nota come Blue Ribbon Sports. L’azienda non produceva nemmeno capi o attrezzature sportive, ma le importava dal Giappone (principalmente scarpe Onitsuka Tiger).



Phil Knight e la Nike

Phil Knight era venuto a conoscenza dei problemi economici della studentessa e le offrì alcuni compiti di grafica per circa 14 dollari al giorno. Due anni dopo, l’azienda decise di produrre la sua linea di scarpe invece di importare prodotti giapponesi: da qui la necessità del logo e l’assegnazione del compito alla Davinson. La Blue Ribbon Sports non era di certo una famosa compagnia pubblicitaria che chiedeva milioni per riprogettare il proprio marchio, e la designer freelance addebitò all’azienda una fattura di 35 dollari americani.

Come dichiarato poi da Carolyn Davinson, la sua idea consisteva nel fatto che doveva essere un logo che potesse adattarsi ad una scarpa e allo stesso tempo essere esteticamente piacevole. Dopo varie proposte e tentativi, tutti rifiutati da Phil Knight, Carolyn abbandonò l’impresa e consegnò la fattura.

storia dello swoosh - neomag.

L’idea alla fine però piacque e il logo fu utilizzato

L’avventura della studentessa con Nike non finisce però così, dopo la laurea nel 1975, la Davidson lasciò completamente il suo lavoro nell’azienda e continuò la sua carriera da freelance. Inaspettatamente, sempre più clienti si avvicinavano a lei colpiti dal quel suo lavoro precedente.

Finchè, nel 1983, Phil Knighy organizzò per lei una festa a sorpresa regalandole un anello d’oro personalizzato con un diamante a forma di swoosh e cedendole 500 azioni della società il cui valore, all’epoca, si aggirava intorno ai 18.000 dollari. Curiosità è che quelle azioni non sono mai state incassate, rendendola, con la divisione attuale delle quote della società, di fatto proprietaria di 8000 azioni, un equivalente cioè, di mezzo milione di dollari americani.