I principali trend in Italia si devono alla ripartenza del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che guarda al futuro

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Il 2023 è un anno decisivo per l’Italia, che si gioca tutta la ripartenza sul PNRR e che guarda al futuro per realizzare quei percorsi che, nel Belpaese, da troppo tempo attendono di essere affinati. Dopo la stagione del Covid, ormai definitivamente alle spalle, l’Italia ha fatto i conti – come tutto il mondo – con le contraddizioni del mondo contemporaneo. In primis, soprattutto, la guerra d’Ucraina e le sue conseguenze: rincari, inflazione, recessione sono tutte parole con cui si è ormai abituati a fare i conti.

Nonostante ciò, il 2023, tra conferme e novità, non disdegna sorprese. Ed ha già i suoi trend di punta. Il primo riguarda l’edge computing, una nuova frontiera per l’archiviazione dei dati, a maggior ragione dopo la crescita del 5G ed i progressi dell’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima rappresenta proprio il secondo trend dell’anno: al netto di qualche dubbio che pure permane, è innegabile che l’AI, insieme al machine learning, la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale, è destinata a giocare un ruolo decisivo nel futuro più prossimo così come in quello più remoto. In tutti i campi: dalla sanità alla scuola all’automotive, l’AI e le sue declinazioni apporteranno indubbi benefici. Anche in termini di sicurezza ed analisi.

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Un altro trend è legato all’intrattenimento, che non è anche digitale oggigiorno ma è solo digitale. Streaming, servizi on-demand la fanno da padrona. Anche il mondo del gioco si è ritagliato il suo posto d’eccezione nelle tendenze del 2023. A maggior ragione dopo i dati chiari del 2022: il settore gioco pubblico in Italia ha garantito un gettito erariale superiore agli 11 miliardi di euro, con una raccolta di 136 miliardi e una spesa di circa 20,3.

I settori finanziari saranno sempre più tecnologici: da qui un centralissimo ruolo dell’open banking. Ma anche ai pagamenti digitali e alla fatturazione elettronica. In tutto ciò si conferma stabile l’e-commerce, che oggi è probabilmente il canale preferito per acquisti e vendite, a seconda della tipologia. Oggigiorno l’e-commerce in Italia totalizza una spesa di 48,1 miliardi di euro, con acquisti effettuati perlopiù da mobile. Da qui al 2025 i dati dovrebbero ancora crescere, così come avvenuto nell’ultimo triennio. Al classico sistema B2C, incentrato sul rapporto venditore-acquirente, si sta affiancando un tipo di e-commerce C2C, ovverosia da venditore a venditore. È un sistema che ha attecchito in applicazioni come Vinted, forse il più celebre dei venditori online di merce usata. Un trend questo destinato a crescere ancor di più in futuro.