Uno scheletro che canta, una bambola di pezza e un’intera città abitata dai mostri di Halloween: Nightmare Before Christmas è un classico immortale che nel 2023 compie 30 anni. Perché è ancora oggi un capolavoro dell’animazione?

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Halloween Town è lieta di presentare lo spaventoso Re delle zucche! Jack Skeletron e la sua combriccola di mostriciattoli si sono riuniti per festeggiare con tutti i fan un’occasione molto speciale.

Nightmare Before Christmas compie 30 anni: il noto film di animazione, nato dalla mente di Tim Burton e diretto da Henry Selick, ha conquistato i grandi, affascinato e tormentato i piccini con i suoi personaggi bislacchi e una speciale tecnica di animazione che l’ha reso un classico intramontabile.

C’è chi lo considera un film di Halloween, chi un racconto delizioso da guardare e riguardare durante le feste di Natale. Noi lo consideriamo un capolavoro del cinema e oggi ti spiegheremo il perché.

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Un film di Burton o di Selick?

Tim Burton o Henry Selick, chi ha diretto il film? Facciamo subito chiarezza. La paternità del progetto è ancora oggi oggetto di perplessità e di un effetto Mandela che continua a confonderci le idee.

Quando pensiamo a Nightmare Before Christmas inevitabilmente ci viene in mente il nome di Tim Burton, complice anche il titolo originale con cui Touchstone Pictures lanciò il film nel 1993, Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas.

Eppure, dietro alla macchina da presa c’è Henry Selick, regista visionario d’animazione che ha “plasmato” il mondo gotico immaginato da Burton, aggiungendo il suo tocco inconfondibile. Burton ha inventato la storia, co-prodotto il progetto e ideato il design dei personaggi, Selick ha modellato il film donandogli la vita come un moderno Dottor Frankenstein con la sua creatura. Ma il percorso è stato più complicato di così: tutto è cominciato con una poesia di Natale scritta ben dieci anni prima.

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Una poesia intitolata Nightmare Before Christmas

Forse non tutti sanno che Nightmare Before Christmas non nacque come film. Dopo aver girato il cortometraggio Vincent, nel 1982 Tim Burton compose una lunga poesia di Natale, ispirata agli special tv di Rudolph la renna dal naso rosso, del Grinch e dalla composizione Una visita di San Nicola. Come spesso è accaduto nella carriera di Burton, la scintilla creativa scaturì da un ricordo personale, di quando, all’avvicinarsi delle feste di Natale, vide un negoziante rimuovere le decorazioni di Halloween per far spazio a quelle natalizie.

L’idea iniziale era di dare vita a uno speciale televisivo natalizio di 30 minuti prodotto da Disney, ma dopo aver creato i concept art, gli storyboard e modellato tutti i personaggi, la grande casa di produzione decise di bloccare il progetto di Burton e licenziò il regista per le sue idee “troppo cupe” per l’immaginario fiabesco di Disney.

Ma la storia del tenebroso Re delle Zucche continuò a sopravvivere nella mente del suo creatore e, sei anni dopo, decise di metterlo in scena. Nel 1990, Burton stipulò un accordo di sviluppo con i Walt Disney Studios e la produzione del film iniziò nel 1991.

Nonostante le difficoltà e gli impegni che lo vedevano costretto sul set di Batman: il ritorno, Burton era determinato a vedere il suo Jack e gli altri mostriciattoli prendere vita e decise di affidare la sua creatura a Henry Selick, sotto sua supervisione costante.

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Il progetto era ambizioso ma la passione dei due registi visionari riuscì a stimolare tanti giovani creativi a partecipare alla creazione di un film che non si era mai visto. Anche Danny Elfman, alla sua sesta collaborazione con Burton, si unì al treno di Halloween Town, compose le musiche e interpretò le parti canore di Jack Skeletron (Renato Zero nella versione italiana), trasformando il film di Natale in un musical d’animazione in stop-motion.

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Un capolavoro in stop-motion

Nightmare Before Christmas è frutto di 3 anni di lavoro intensissimo che ha visto impegnati circa 120 animatori. Come di certo sapete, il film è stato girato interamente in stop-motion: tecnica di animazione lunga e faticosa che dona alla pellicola quell’aspetto così particolare.

Ogni pupazzetto viene mosso, spostato e fotografato a ogni cambio di posizione e i fotogrammi sono poi proiettati in sequenza dando l’illusione del movimento. Va da sé che con questa tecnica lo sforzo impiegato sia notevole: per ottenere un solo secondo di film è stato necessario eseguire fino a 24 movimenti e sono stati creati 227 modellini, ognuno con diverse espressioni.

A 30 anni di distanza possiamo dire che ne è valsa la pena. La stop-motion rende la pellicola immortale e bellissima ancora oggi e i movimenti macchinosi dei modellini danno l’illusione che la materia fisica prenda vita. Guardando i personaggi “fumettosi” della città di Halloween abbiamo la sensazione di trovarci in un microcosmo unico e speciale, in cui ogni albero, ogni casa e paesaggio vive di vita propria e il dramma esistenziale di Jack risulta incredibilmente vivido.

Jack Skeletron - neomag.

Che succede a Jack? Che succede a Jack?

Nightmare Before Christmas racconta la storia di Jack Skeletron (Jack Skellington in originale), lo spaventoso Re delle Zucche di Halloween Town, alle prese con una profonda crisi esistenziale. Ho dentro me che cosa non so un vuoto che non capirò, canta il nostro scheletrico amico mostrandoci tutta la disperazione di chi non riconosce più se stesso, di chi non sa quale sia il suo posto nel mondo. Ma una magica porta a forma di albero lo catapulterà in un nuova dimensione, la Città del Natale, fatta di lucine colorate, in cui i bimbi dormono sereni e un uomo panciuto vestito di rosso è venerato come un “monarca”.

Accecato dal desiderio di cambiamento e sospeso tra due mondi, Jack incarna il sogno di Icaro e le sue inevitabili conseguenze, una condizione profonda in cui anche gli adulti possono identificarsi. Il potere del film è proprio la sua universalità, un racconto capace di conquistare i bambini con canzoni orecchiabili e personaggi bislacchi e di colpire i grandi portando sullo schermo il dramma esistenziale dell’essere umano.

Attorno a Jack Skeletron, c’è un circo irresistibile di personaggi macabri e comici creati dalla mente di Tim Burton e ispirati all’Espressionismo tedesco. La bambola Sally, il Babau, ma anche Frankenstein, le streghe, i ragni, gli zombie, i lupi mannari… non manca nessuno e tutti insieme animano la storia creando una festa macabra ma incredibilmente divertente.

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