Durante la settimana dedicata al Pitti Immagine Uomo, siamo andati alla scoperta del Museo Ferragamo di Firenze, tra moda ed ecosostenibilità

Museo Ferragamo - Firenze - Neomag.

Qualche settimana fa, abbiamo avuto il piacere di visitare il Museo Ferragamo a Firenze, inserito da neomag tra i 12 musei più belli del mondo. Più che di una visita, ci piace sottolineare che si è trattata di una vera a propria esperienza. Un’esperienza tra il passato, il presente ed il futuro della maison fiorentina. Un’esperienza concreta che si è districata attraverso la storia di Ferragamo, ed i progetti di nuovi designer, di cui fa da Pigmalione.
Tema centrale e filo conduttore di tutto il museo, l’ecosostenibilità.

Il termine “sostenibilità”, secondo il Rapporto Brundtland del 1987, definisce la capacità dell’uomo di “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Ovvero rappresenta la condizione di sviluppo in grado di assicurare per l’avvenire una qualità di vita non inferiore a quella attuale.

Il progetto ‘Sustainable Thinking’

Il progetto Sustainable Thinking prevede, a partire dall’aprile 2019, mostre ed iniziative collaterali che coinvolgono il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze e altre istituzioni pubbliche della città.  L’obiettivo è quello di proporre uno spunto di riflessione su un tema così importante per il futuro e offrire suggerimenti per un cambiamento di paradigma, limitandosi come campo di indagine al mondo della moda, dell’arte e dell’architettura.

In questa direzione, infatti, guardano molti artisti. Alcuni di essi si sono concentrati sul recupero di un rapporto più meditato con la natura, sull’impiego di materie organiche, sulla necessità del riuso creativo dei materiali (upcycling), o sulla relazione fra natura e tecnica. Altri, sull’importanza di un impegno collettivo volto alla rifondazione della società nel suo complesso.

Sono tante le materie in cui questo nuovo modo di ‘agire responsabile’, si stanno muovendo. In primis l’architettura, che sempre di più progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti nell’ ambiente e tiene conto di principi ecologici e dello sviluppo sostenibile.

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L’industria della moda e la via della sostenibilità

L’industria della moda, da parte sua, non solo attraverso la sperimentazione di una nuova generazione di giovani designer. Ma anche tramite percorsi innovativi di brand già consolidati sul mercato e collocati nell’area del lusso. Da qualche anno sta affrontando in modo consapevole la via della sostenibilità come una sfida positiva, in grado di rispondere non solo a consolidati bisogni di consumo, ma anche di offrire nuove opportunità di innovazione responsabile alla propria clientela selezionata e internazionale. La ricerca sta portando all’ideazione di nuovi materiali ecologici e performanti e al perfezionamento dei processi produttivi in modo da ridurre il consumo di acqua ed energia, l’impiego di sostanze tossiche e la produzione di rifiuti, che in questo comparto industriale è molto elevata.

Per il brand Salvatore Ferragamo investire nello sviluppo sostenibile significa credere che l’utilizzo di materiali innovativi, il legame con il territorio, l’attenzione all’ambiente e alle proprie persone siano elementi essenziali per il successo.

Rappresenta forse il modo migliore per rispettare i valori trasmessi dal Fondatore.  Sin dagli anni venti del Novecento, ha sperimentato materiali naturali e inconsueti per costruire una filosofia del benessere fisico e psicologico del proprio cliente.
Il progetto si inserisce quindi fra le molteplici attività che pongono la Maison Ferragamo all’avanguardia tra i brand del lusso che hanno abbracciato la via della trasparenza e dell’etica.

Sustainable Thinking non intende tanto presentare una ricognizione esaustiva delle “pratiche sostenibili”, quanto proporre alcune delle esperienze artistiche contemporanee più significative in questo senso.  Un connubio – in dialogo e risonanza –  con le principali ricerche in atto nell’ambito del fashion design sostenibile e della ricerca dei materiali.

Materiali, format, tessuti del Museo Ferragamo

Nel percorso espositivo sono presentati materiali, opere e abiti recenti e/o appositamente realizzati per l’occasione. Progetti rivolti a esemplificare e articolare le molteplici e indispensabili forme di “un’etica e di un’estetica della sostenibilità”. Semplificarli in un format di facile comprensione alle diverse tipologie di pubblico, a cui viene offerta la possibilità non solo di conoscere ma di interagire con i temi trattati.

Gli artisti, le aziende produttrici di tessuti e di filati e i fashion designer invitati – appartenenti a generazioni e aree geografiche diverse – propongono infatti una pluralità di sguardi che, pur nella propria singolarità, si focalizzano su processi di produzione alternativi. Offrono spunti per una progettualità in grado di valorizzare la differenza, impiegare le nuove tecnologie senza subirle, declinare il locale con il globale, salvaguardare il nostro ecosistema.

Insomma, per Salvatore Ferragamo, l’ideale di bellezza va al di la del manufatto. Risiede nelle origini di questo, nel presente e nel futuro. Ha a che fare con l’animo e la coscienza di ognuno di noi.

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Credits, Simone Prezioso.