Gli anni ‘80 non esistono più ma il Viaggio Interrail continua incuriosire i giovani, pronti a visitare i paesi europei con un biglietto
Sono tanti i momenti della vita che meritano di essere festeggiati con un bel viaggio: un compleanno speciale, la luna di miele, una proposta di fidanzamento o come regalo post-laurea. Fare un’esperienza fuori dai confini del proprio paese è sempre una buona idea e vi potrà regalare dei ricordi indelebili che conserverete per sempre nel cuore.
Le offerte che propongono delle avventure in giro per il mondo sono tante e variegate: non c’è che l’imbarazzo della scelta tra voli in aereo, crociere tra le isole più splendide del Pianeta, escursioni nelle zone più peculiari dei territori stranieri. Ma c’è ancora un’altra opzione che negli ultimi anni sta ritornando molto in voga tra i più giovani: il viaggio Interrail, percorso esclusivo tra le città più belle dell’Europa.
Veloce, economico, confortevole, eco-friendly, questo progetto europeo è la soluzione perfetta per chiunque voglia visitare il cuore dell’arte, della storia e della cultura del nostro continente, con la comodità di un unico abbonamento, che permetterà di spostarsi con semplicità attraverso le linee ferroviarie che si alternano dalla Spagna alla Scandinavia. Ma non è tutto: viaggiare senza orari prestabiliti, con la libertà di girovagare, fermarsi e conoscere le realtà estere senza la fretta di ripartire, sono alcune delle caratteristiche che rendono questa trovata una vera chicca da non lasciarsi scappare.
Forse non tutti sanno che, alle spalle del concetto di Interrail, c’è un lungo passato di giovani itineranti, in cerca di esperienze mozzafiato, che nei decenni precedenti hanno attraversato intere nazioni con un solo biglietto in mano. Di quelle avventure oggi resta solo il ricordo, e il sapore di qualcosa che va oltre il viaggio: si trattava di un vero e proprio rito generazionale.
Interrail come rito generazionale
Nato nel 1972, l’Interrail diventò una moda tra i giovani italiani soltanto tra la metà degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90, quando una generazione meno rivoluzionaria e più abituata al comfort, trovò nella proposta una valida alternativa ai pericoli dell’autostop. Con un solo biglietto, che ti permetteva di girare per mezza Europa, tra carrozze di seconda classe e viaggi interminabili, bastavano poche tappe per sentirsi degli spiriti liberi a contatto con il mondo e, inconsapevolmente, dei veri europei.
Ovviamente, non era tutto oro quel che luccicava, e tra le mille avventure che quei ragazzi affrontavano, non mancavano esperienze “fuori dal comune”: oltrepassare i confini dello spazio e del tempo coi funghetti a Utrecht, provare il calimocho nei paesi baschi come San Sebastián, esplorare il quartiere di Christiania, gestito da una comunità anarchica, o trangugiare litri di birra belga. Gli spunti di divertimento offerti dalle diverse città non finivano mai, e non esistevano ostacoli alla felicità collettiva, come la fretta e la frenesia tipici dell’età contemporanea.
Epilogo dell’interrail
Come spesso accade, anche questa formula di viaggio ha raggiunto in breve tempo il suo epilogo e oggi è stata quasi interamente soppiantata, come simbolo di coming of age e passaggio generazionale, da progetti come Erasmus, che tuttavia confinano l’esperienza entro limiti molto più rigidi.
Parallelamente, si apre un’infinita rete di voli low cost e compagnie aeree più o meno economiche, che offrono non solo destinazioni sempre più gettonate e affollate di turisti, ma propongono anche ai clienti più affezionati i luoghi più importanti da visitare e i posti dove alloggiare e gustare i prodotti tipici della località, eliminando in questo modo quel gusto per la ricerca, la scoperta e la libertà di vagare che hanno caratterizzato per decenni la storia del nostro Paese.
In questo scenario sempre più disumanizzato, l’Interrail continua a esistere e a preservare la sua essenza nonostante le profonde differenze con il passato.
Forse non sarà la stessa cosa, ma viaggiare per l’Europa in compagnia dei vostri amici più cari può essere di per sé un’avventura eccezionale.