Good American Family è una storia vera al limite dell’assurdo, tra thriller, melodramma e domande senza risposta. Spoiler: finirai a cercarla su Google.

Certe serie tv non si guardano. Si divorano con il telecomando in mano e un senso di colpa nell’altro. È il caso di Good American Family, disponibile su Disney+, che fin dal primo episodio ti avvisa: non sei davanti a un capolavoro, ma a qualcosa che somiglia molto a una droga narrativa. Quella che ti dici di voler smettere, e invece ti ritrovi a guardare fino alle 3 del mattino.
Trama di Good American Family
La trama è reale – e già questo basta per attirare l’attenzione. Natalia Grace è una bambina ucraina affetta da una rara forma di nanismo, adottata da una famiglia americana, i Barnett, che sembra uscita da uno spot degli anni ‘90. La dinamica familiare però si incrina quando i genitori iniziano a sospettare che Natalia non sia affatto una bambina. Ma un’adulta. Che li ha truffati. E lì la cosa si fa inquietante, torbida, disturbante. E irresistibile.
Una True Series
Se pensi di aver già visto tutto dopo Orphan o The Act, preparati a ricrederti. Good American Family prende il meglio (e il peggio) del true crime e lo rimescola con toni da melodramma puro. I dialoghi sono telefonati, i personaggi al limite della caricatura eppure… funziona. Perché dietro l’esagerazione c’è una domanda che continua a tormentarti: chi è davvero la vittima?
La serie è un continuo ribaltamento di prospettive. Parte con il racconto dei genitori – e tu, ovviamente, inizi a pensare che Natalia sia una manipolatrice psicopatica. Poi, arriva la versione di Natalia. E no, non ne sei più così sicuro. Ogni episodio è un gioco mentale che ti porta sempre più lontano dalla verità, o forse sempre più vicino, ma in modo obliquo, sfocato, pieno di zone grigie.
I Protagonisti
A dare ulteriore peso alla narrazione c’è Ellen Pompeo, che dopo Grey’s Anatomy ha trovato un personaggio completamente diverso, ma altrettanto ambiguo. Kristine Barnett è una madre che oscilla tra la tenerezza e il controllo ossessivo, e la Pompeo riesce a renderla disturbante con una sola espressione.
E poi, diciamolo, Good American Family è una serie che non finisce con l’ultimo episodio. È una porta verso un abisso di contenuti: articoli, interviste, thread Reddit, video YouTube e – inevitabilmente – il documentario correlato (The Curious Case of Natalia Grace, su Discovery+), che renderà la tua spirale ancora più profonda.
In sintesi? No, non vincerà un Emmy. Ma se stai cercando la serie che ti incolla allo schermo e ti lascia con mille domande e una sola certezza – “ne devo parlare con qualcuno subito” – allora eccola. Good American Family è il caos emotivo che non sapevi di desiderare.