Alessandro Michele per la sfilata di Gucci alla Milano Fashion week 2020 abbatte una nuova barriera con il pubblico e accende le luci sul ‘dietro le quinte’

Sfilata di Gucci - Neomag.

Tanto sono rivoluzionarie le sfilate di Gucci immaginate da Alessandro Michele, tante le volte in cui volte ha trasformato la passerella in un set che, per lo show della collezione womenswear FW20, ha deciso di fare il passo successivo: l’ha eliminata del tutto.

Per presentare la collezione femminile alla Fashion Week milanese, il designer romano ha mostrato il pre-sfilata, il dressing nei camerini: appendiabiti, accappatoi, parrucchieri armati di lacca e forcine per gli ultimi ritocchi. Una giostra gigante, che ruotava su stessa: man mano che i modelli venivano vestiti, si posizionavano in vetrina. Il risultato è stato quello di ottenere una grande casa di bambole, un carillon dove si alternano collegiali dall’aria imbronciata e bambole con i gonnoni in tulle e la lacrima che sbava il trucco, come Pierrot. Uno show memorabile, al termine del quale sfido chiunque a ricordarsi un solo capo, nell’overdose di stili, colori e fantasie.

Lo show di Gucci 2020

Ho sempre pensato alla sfilata come ad un accadimento magico capace di sprigionare incantesimi

Scrive Michele in una lettera pubblicata su Instagram poche ore prima dello show. Introdotto dalle parole di Federico Fellini, lo show ha messo in scena un vero e proprio rituale di vestizione che ha celebrato “l’intelligenza collettiva che cura la gestazione con brivido che infuria”. Dalle prime immagini della diretta social, che inquadravano truccatori e modelle all’opera, fino al letterale passo in avanti fatto dagli stylist dopo l’uscita delle modelle dalla struttura di vetro.

Ho deciso quindi di alzare un velo su ciò che ama nascondersi. […] Che si costruisca un trono per quell’alveare scalcagnato e un po’ folle che ho scelto come casa. Perché quella è la casa che venero: il varco benedetto attraverso cui la bellezza esce dal guscio.

Per Alessandro Michele non c’è mai stata distinzione fra sacro e profano. La sfilata di Gucci ha rappresentato l’abbattimento di ogni barriera.

Ha permesso alla ‘gente comune’ di entrare nel backstage, di vedere cosa accadesse dietro le quinte. Nel frontrow personaggi come Florence WelchDakota JohnsonAchille Lauro e Boss Doms.
Il tentativo è uno solo: annullare la distanza che per anni ha reso il mondo della moda così affascinante, ma anche scoraggiante.

Collezione di Gucci Autunno-Inverno 2020-21

La collezione, dal canto suo, conferma una linea di continuità rispetto a quanto visto alla settimana della moda maschile. Restano grandi protagonisti i tailleur, qui riproposti in una versione più classica in lana. Si aggiungono le gonne ampie e lunghe, insieme ad abiti e divise di pizzo, mentre ritornano le bluse in satin e i pantaloni oversize (soprattutto di velluto). In generale, l’esagerazione è tornata a far da padrona: ecco allora che bracciali giganti, guanti, colletti ingombranti e grandi crocifissi dorati si mescolano in uno stile che proprio nella sua confusione si rivela sempre e comunque coerente.



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