Vivere ancora a casa dei propri genitori. Vantaggi e svantaggi della convivenza ed i segni inequivocabili che è ora di andare via di casa

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Chi, durante il picco massimo dell’insofferenza legata all’età adolescenziale, non ha mai pensato: “Finalmente a 18 anni posso andare via di casa.”

E invece, attualmente ne hai 25, 28… 30 (una tragedia!) e ti ritrovi a dover ancora condividere le mura domestiche con i tuoi genitori e l’allegra famigliola. Quando, magari, se sei fortunato e riesci a trovare una sistemazione indipendente ritenendo di essere adulto e responsabile, la prima cosa che fai è digitare su google: “come si sbuccia una mela da soli”, perché fino a quel momento per te lo aveva fatto tua madre.

Andare via di casa – Gli Svantaggi

Insomma, i presupposti non sono molto rincuoranti. Qui in Italia la media dei giovani che vivono ancora con i propri genitori è una delle più alte d’Europa. Di certo rientrano in questo dato statistico le difficoltà economiche, ma si suppone ci sia anche un fattore psicologico, legato all’ansia da distacco, alla paura di doversi assumere le proprie responsabilità, nell’insicurezza del dover affrontare le sfide del quotidiano e nell’incertezza del proprio futuro.

                                   

Innanzitutto, abbiamo detto, la crisi economica e dunque lavorativa non sono d’aiuto. Oggigiorno è sempre più difficile emanciparsi economicamente mancando le opportunità lavorative. Di conseguenza risulta impossibile pensare all’autosostentamento. E chi può affidarti un tetto stabile e sicuro se non il proprio nucleo familiare di origine? Ma la “protezione” che si chiede alla mamma e al papà probabilmente non riguarda solo un aiuto economico. Sicuramente è cambiata la forma mentis dei giovani odierni rispetto alle generazioni precedenti.

L’immaturità è una costante, anzi spesso una convenienza. Sposarsi, creare una famiglia, prendere casa, pagare bollette e tasse… anche se ci fossero i presupposti economici non sarebbe la scelta più facile e comoda. Meglio godersi ancora le proprie libertà e come si suol dire “stare senza pensier”.

Andare via di casa – I Vantaggi

Tutto questo però comporterebbe anche, inevitabilmente, degli svantaggi. I vostri genitori saranno ben lieti di darvi il loro appoggio e aiuto ma scordatevi della tanto agognata indipendenza, e privacy anche. Se uscite di sera, che sia una notte da leoni o da pecore, ma rientrate comunque alle 6 del mattino come se non esistesse un domani o anzi un mattino (perché scambiate la notte per il giorno. Certamente non approverebbero. E non sia mai se ne accorgono, specie se hai nascondere ubriacature e postumi di nottate trasgressive. Non avete più in fondo 20 anni per rincasare cercando di evitare il minimo rumore possibile affinché non svegliate nessuno.

Soprattutto, grande insofferenza si prova nel dover giustificare qualsiasi azione. Esci e subito ha inizio l’interrogatorio :”Dove vai? Con chi? Quando torni? Torni a mangiare?” Magari vuoi solo prendere una boccata d’aria per fatti tuoi…  bisogna dare mille spiegazioni.

E che dire se siete single e dunque sottoposti alla tortura quotidiana della seguente domanda: “Ma il/la fidanzato/a?” E’ possibile sì divincolarsi mentendo spudoratamente, oppure rispondendo che si è sfortunati perché lì fuori è una giungla di persone perfide, immeritevoli e poco affidabili. Però a lungo andare sarà proprio vostra madre ad incoraggiarvi propinandovi il vicino di casa, l’amico/a di famiglia, il/la collega di lavoro… insomma, il prototipo di uomo e donna ideale utile a farvi mettere la testa a posto.



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Tanto ormai hai 30 anni! E Quindi?

Se, al contrario, instaurate rapporti poco impegnativi, semplici flirt, amicizie with benefits e quant’altro, dove pensate di poter avere un po’ di intimità con il partner? A 18 anni poteva essere pure eccitante provare il brivido della trasgressione. Vi chiudevate in stanza, sforzandovi di non far sentire niente a nessuno. Ma alla veneranda età di 30 anni, ecco, non è più il caso. Non risulta essere un buon palliativo cercare di convincere tutti gli inquilini della casa ad uscire per rimanere da soli.

Ma quando poi ti arrivano notizie dal mondo esterno? Se i tuoi ex compagni di classe, ma anche ex e basta, mettono su famiglia sposandosi, facendo figli e realizzandosi pure professionalmente? E’ lì che si cominciano a percepire i primi segnali di disagio. Preludio di un vero e proprio dramma.

Ti guardi allo specchio e fai caso ai primi capelli bianchi, o peggio a quelli che stai inesorabilmente perdendo, alle prime rughe, al fisico non più aitante. Per non parlare dello stato di salute che sembra essere sempre più precario con vari insignificanti acciacchi che però diventano terreno fertile di paranoie sfociando nell’ipocondria cronica.

Esistono dunque segnali inequivocabili che ti fanno percepire che sia giunta l’ora di abbandonare il nido familiare. E sicuramente non possiamo esimerci. Perché non siamo i bambini sperduti dell’isola che non c’è e che, ahimè, non ci sarà mai.

Articolo a cura di

 Tiziana Tammaro