Una raccolta delle frasi di Karl Lagerfeld, lo stilista scomparso a 85 anni. Un vero e proprio maître à penser che ha lasciato il segno

Frasi di Karl Lagerfeld - Neomag.

Ecco la raccolta delle frasi più belle dette dal re della moda Karl Lagerfeld.

«Quando avevo quattro anni per il mio compleanno chiesi a mia madre un valletto» (1978).

«È un francese molto mediocre, molto pied-noir (espressione dispregiativa per i francesi nati in Algeria) molto provinciale» (1984, parlando di Yves Saint-Laurent)

«Sono una specie di ninfomane alla moda che non ottiene mai un orgasmo» (1984).

«La vanità è la cosa più sana della vita» (2006).

«Non ho sentimenti umani» (2007).

«Se butti soldi fuori dalla finestra, buttali con gioia, non dire: ‘Non bisogna farlo’, questo è borghese» (2007).

«Sono come una caricatura di me stesso, e mi piace, è come indossare una maschera, e per me il carnevale di Venezia dura tutto l’anno» (2007).

«Il Bling è finito. Il red carpet ricoperto di strass è fuori moda. La chiamo la nuova modestia» (2009 sulla crisi)



«Sono impeccabile e pulito prima di andare a letto. Come se dovessi uscire. Quando ero piccolo, mia madre mi diceva sempre che potevo svegliarmi nel cuore della notte e morire improvvisamente, quindi dovevo essere sempre perfetto. Ora ci rido su, ma penso che tutti dovrebbero coricarsi come se avessero un appuntamento» (2009).

«Sono il mio burqa … Sono un po’ miope, e le persone, quando sono miopi, rimuovono gli occhiali e poi sembrano dei simpatici cagnolini che vogliono essere adottati» (2010 parlando dei suoi occhiali icona).

«C’è un prezzo che devi pagare per la fama e chi non vuole pagarlo può mettersi nei guai. Ho accettato l’idea della celebrità grazie a un’espressione francese: “Non puoi avere il burro e il denaro per il burro”» (2010).

«La frustrazione è la madre del crimine e quindi ci sarebbero molti più crimini senza prostitute e senza film porno» (2010).

«Non dovrei dirlo, ma fisicamente era piuttosto ripugnante» (2010 parlando di Andy Warhol).

«Penso che i tatuaggi siano orribili, è come vivere in un abito Pucci a tempo pieno. Se sei giovane e magro, forse va bene, ma…» (2012).

«Non mi piace il viso di Pippa Middleton: dovrebbe far vedere solo il lato B» (a The Sun).

«L’altro Papa (Ratzinger, ndr) mi era antipatico, questo mi pare meglio, lo chiamerei il papa dei poveri. Ma io sono completamente agnostico, anche se adoro la religione, e penso che il cattolicesimo sia stato una buona invenzione, soprattutto perché in passato ha portato la cultura negli angoli più lontani e abbandonati del mondo. Mi piace leggerne i testi famosi, per esempio le opere di Bossuet» (a La Repubblica).

Morto Karl Lagerfeld - Neomag.

«Pensate rosa, ma non indossatelo».

«I pantaloni della tuta sono un segno di sconfitta. Avete perso il controllo della vostra vita se uscite con la tuta»

«La mia regola professionale è sempre la stessa: lavorare più degli altri per dimostrare quanto sono inutili».

«C’era una stilista che sosteneva che i suoi abiti venissero scelti solo da donne intelligenti. Naturalmente è fallita».

«Vivo molto bene con me stesso e questo è il colmo del lusso».

«Il mio istinto più forte? Sopravvivere».

«La moda è effimera, pericolosa e ingiusta»

«Non coltivo gli amici per le giornate cattive. Lo trovo disgustoso. Voglio amici per le giornate buone. Al resto ci penso da me»

«Lo so che la vendetta è una cosa colpevole e brutta, ma non vedo perché non dovrei ripagare con la stessa moneta chi mi ha fatto un torto. Proprio quando se n’è dimenticato, gli tolgo la sedia da sotto il sedere, a volte anche 10 anni dopo».

«Una cattiveria è scusabile se è arguta, quando è gratuita diventa imperdonabile»

«Quando, a 11i anni, ho chiesto a mia madre cosa fosse l’omosessualità, lei mi ha risposto: “Niente di grave. E’ come il colore dei capelli: ci sono i biondi e i bruni”».

«Essere felice? No, non sono così ambizioso».

«Sono un superficiale, ma con una grande superficie».

«Il sesso invecchia. L’affetto no».

« I libri sono una droga pesante con la quale non si rischia l’overdose».

«Con tutto quello che c’è da vedere, da fare, da conoscere, da leggere com’è possibile annoiarsi? Bisogna proprio essere idioti»