La notizia dell’ultima riguarda il libro della Treccani , chiamato “Il Libro dell’anno”, il volume che registra i neologismi e gli ultimi lasciti del 2018.

Lo scandalo annunciato è che all’interno di questo libro è stato registrato il termine Ferragnez. La parola-macedonia che vede la fusione del cognome dell’influencer Chiara Ferragni e del rapper Fedez in occasione del loro matrimonio, diventato virale sui social.

I trend 2019 del dizionario Treccani

Nell’edizione di quest’anno del Libro dell’anno fanno il loro esordio le parole  “viadotticidio” – il procurato crollo di un viadotto e il suo conseguente costo in termini di vite umane, entrato nelle cronache italiane dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, il 14 agosto scorso – e “Sarrismo“, la filosofia calcistica propugnata dall’allenatore del Chelsea Maurizio Sarri, che in questo momento non gode esattamente di ottima forma.

Tuttavia quella che desta maggior scalpore è proprio quella dei Ferragnez. Il neologismo Ferragnez è la parola inventata dall’influencer Chiara Ferragni e dal rapper Fedez in occasione del proprio matrimonio.
Su twitter è sorta una polemica a riguardo in quanto alcuni sostengono che non sia giusto annoverare tra i neologismi un termine che viene considerato di basso livello.

La Treccani si difende dalle accuse spiegando il signifcato di Neologismo

Come riporta la Treccani, il termine neologismo è:

“In genere, parola o locuzione nuova, non appartenente cioè al corpo lessicale di una lingua. Tratta per derivazione o composizione da parole già in uso o introdotta con adattamenti da altra lingua“, che “risponde alla necessità di esprimere concetti nuovi, di denominare o qualificare nuove cose e istituzioni“.

Dunque l’aver attestato il termine Ferragnez non significa dare prestigio alla parola. E’ semplicemente la presa di coscienza oggettiva di una parola che è stata utilizzata molto nello scorso anno per le nozze di cui si è parlato di più sui social, in riferimento alla coppia Ferragni – Fedez.
È proprio così che risponde la Treccani su twitter: “registrare un neologismo segnala che una parola “nuova” è diventata piuttosto comune in contesti relativamente sostenuti, come quello giornalistico.” e ancora “I neologismi che registriamo sono uno specchio di come parlano e scrivono gli italiani, non di quello che crediamo debbano dire o scrivere.”, “rilevare un neologismo non implica giudizi morali, né artistici, né sportivi.”.