Avete notato cosa accade quando muore una star? La sua ‘immagine’ e i suoi prezzi riescono a raggiungere livelli assurdi. Ma come mai?

Quando Muore una Star - Neomag.

I prezzi di un artista sono destinati a crescere dopo la sua morte! 

Questa è una delle credenze più diffuse nel mondo dell’arte. Risponde alla perfezione alla domanda: Cosa accade quando muore una star?

E’ credenza che diversi casi, come quello della prematura e tragica morte di Kobe Bryant, tanto per citarne uno, sembrano confermare. Ma siccome, come sosteneva Agatha Christie, «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova», ci siamo messi alla ricerca di altri elementi che potessero confermare o sfatare questo “mito”.

Il risultato? L’esistenza di un possibile “effetto-morte” nel mercato dell’arte. Dunque non solo una leggenda!

Morte Paul Walker - Neomag.

Gli Sudi sull’effetto-morte delle Star

Dal 2000 ad oggi alcuni ricercatori universitari, mossi da curiosità, hanno dedicato le loro energie proprio ad indagare quale fosse l’effetto della morte sul mercato degli artisti.  In molti casi si tratta di studi che hanno preso in esame casistiche talmente particolari da non permettere generalizzazioni, ma ce ne sono due – abbastanza recenti – che invece hanno adottato un approccio molto più sistematico. E’ il caso, ad esempio, dello studio condotto da due ricercatori del Dipartimento di Economia dell’Università di Costanza in Germania: Heinrich W. Unsprung e Christian Wierman.

Pubblicato nel 2008, il loro studio (Reputation, Price, and Death: An Empirical Analysis of Art Price Formation) si basa su 436.308 transazioni d’arte estratte dal Hislop’s Art Sale Index (1980-2005). L’analisi è stata fatta tenendo a mente questi fattori:

– La qualità riconosciuta dai collezionisti contemporanei all’opera dei vari artisti (in relazione all’età degli stessi);
– La loro reputazione al momento della morte;
– Le caratteristiche delle opere (supporto, genere, dimensioni, firma, mercato di vendita);
– La presenza annuale in asta;
– La popolarità degli artisti: dei maestri, per intenderci, oppure di artisti ordinari.

In questo modo si sono tenuti sott’occhio tutti gli elementi che concorrevano alla formazione dei prezzi di un’opera d’arte. Si è potuto così valutare che effetto avesse avuto sulle opere il passaggio a miglior vita dell’autore. E i risultati sono stati davvero molto interessanti.

     

L’effetto-morte e il fattore Età delle Star

La prima cosa che emerge è che l’effetto-morte è un fenomeno statisticamente rilevante. In altre parole: esiste! Ma non sempre ha il risultato “atteso”.

Una variabile molto importante risulta essere, infatti, l’età in cui un artista muore. Se si traccia un grafico della relazione tra effetto-morte e età della star al momento del decesso, infatti, questo avrà una forma ad U rovesciata. E questo perché le componenti del cosiddetto effetto-morte sono due: il fattore “reputazione” e il fattore “rarità”. E con “rarità” si intende la minor disponibilità di opere di un determinato artista sul mercato.

Questo fa sì che il fattore età generi un effetto-morte negativo sui prezzi quando un artista scompare giovane e positivo via via che l’età al momento del decesso diventa più alta. E’ stata addirittura coniata una maledizione in tal senso.

La maledizione dei musicisti di 27 anni: da Jim Morrison ad Amy Winehouse, tutti i cantanti morti nelle medesime condizioni e alla stessa età. In tutti i casi, e ancora oggi, le loro opere, i loro personaggi sono diventati un’icona. Emulati ed idolatrati ancora oggi!

Questo dimostra che quando gli artisti muoiono giovani, l’effetto-morte è dominato dal fattore “reputazione”, mentre per chi muore vecchio, la “rarità” diventa il fattore dominante, in quanto le sue opere – cessando la produzione – diventano meno disponibili sul mercato.

L’effetto-morte e il fattore Qualità

Se l’età è, dunque, una variabile fondamentale perché l’effetto-morte sia positivo o negativo, un altro elemento chiave che determina l’influsso della morte sui prezzi è certamente la Qualità dell’artista deceduto. Ed è questo forse uno dei risultati più interessanti. Dalle analisi condotte dai due ricercatori emerge, infatti, come l’effetto-morte sia molto più pronunciato per i “grandi star” che non per quelle semplicemente “brave”. Per non parlare di quelli di livello ancora inferiore.

Entrando più nel dettaglio, l’indagine di Frick e Knebel fa emerge come l’effetto-morte sul valore delle opere diventi negativo per gli artisti “ordinari”, più passa il tempo dal momento della loro morte. Allo stesso tempo l’effetto-morte è circa di due o tre volte superiore  nel caso di artisti “star”. Sempre per quanto riguarda gli artisti più famosi, inoltre, lo studio evidenzia come l’attenzione riservata dai media alla loro scomparsa determini una sorta di effetto-nostalgia:

«i prezzi in asta, infatti, crescono subito dopo la morte di un artista, ma tendono a tornare ai livelli pre-decesso molto rapidamente. Inoltre, questo effetto è limitato agli artisti più famosi, mentre per quelli “ordinari” ciò può essere dimostrato solo in parte».