L’indimenticabilità di un film, solitamente, viene attribuita a due elementi: l’incredibile bravura degli attori diretti da un regista ancora più bravo, oppure dall’assoluta incompetenza del cane scelto per recitare diretto da qualcuno ancora più incompetente da non accorgersene. 
La maggior parte dei film diventati Epici, di quelli che sono parte della storia del cinema, lo sono diventati grazie all’indiscutibile talento degli interpreti sul grande schermo. Molte delle scene che sono marchiate nella memoria dei più sono, udite udite, frutto dell’improvvisazione degli stessi attori. 
Il copione è un canovaccio da seguire, i più grandi riescono a imprimere qualcosa della loro indiscutibile personalità artistica, tanto da rendere un preciso personaggio o una precisa scena riconoscibile dopo anni. 
E’ sicuramente quello che è successo ad Hollywood in molti Cult che sono diventati famosissimi. 

In Fight Club, nella scena in cui Edward Norton dice a Brad Pitt di colpirlo il più forte che può, David Fincher aveva suggerito a Pitt di non dargli un pugno sulla spalla come programmato, bensì sull’orecchio, senza avvisarlo prima. La reazione di Norton è diventata memorabile. 

Mentre interpretava il villain del film Django Unchained, nella scena clou, Leonardo DiCaprio era così preso dalla foga del monologo da rompere, con un pugno il bicchiere sul tavolo. Si ferì parecchio e iniziò a sanguinare, ma non si fermò e terminò la scena, che è infatti presente nel montaggio finale.

Non a caso Heath Ledger venne premiato con un Oscar post mortem dall’Accademy per la sua interpretazione di Jocker. Nel secondo capitolo della saga di Batman firmata da Christopher Nolan, Il Cavaliere Oscuro- Il Ritorno, tutta la scena in cui Joker fa esplodere l’ospedale è stata affidata all’improvvisazione dell’attore.
L’unica cosa ad essere prevista sul copione era l’esplosione era prevista, per il resto Nolan si è limitato a seguire Ledger con la telecamera.

Le due scene più famose del film Harry, ti presento Sally sono frutto dell’improvvisazione dei due protagonisti.
Quella del finto orgasmo e la dichiarazione d’amore finale.
Per la prima, nella sceneggiatura originale i due avrebbero solo dovuto parlare di come le donne riescano a fingere il piacere durante il sesso, mentre, drante le riprese, Meg Ryan riuscì a dare una pratica dimostrazione al centro del ristorante; per quanto riguarda il finale, la celebre frase pronunciata da Crystal «Sono venuto stasera perché quando ti  accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il  resto della vita inizi il più presto possibile» è tutta farina del suo sacco.

Taxi Driver, diretto da Martin Scorsese nel 1976, ha consacrato Robert De Niro come uno dei più grandi attori di Hollywood.
La scena più conosciuta del film è senz’altro quella in cui l’attore allo specchio pronuncia la frase «Stai parlando con me?». Un grande classico che la storia del Cinema deve all’improvvisazione di De Niro.

Arancia Meccanica è il più grande classico del 1971, targato Stanley Kubrick.
In questa scena indimenticabili del film, in cui i Drughi si introducono nella villa di due malcapitati, il regista non era particolarmente soddisfatto del risultato, finché Malcom McDowell non ebbe il lampo di genio di iniziare a fischiettare e cantare «Singing in the rain», rendendo la scena memorabile.

 

Altro capolavoro diretto da Stanley Kubrick è Shining.
Nella scena più famosa del film, quella in cui il protagonista Jack Nicholson spacca con l’ascia la porta del bagno, la battuta in cui fa capolino e dice «Sono il lupo cattivo» è stata tutta farina del suo sacco.

Casablanca è un film del 1942 con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, ed è considerato tra i più romantici di sempre, soprattutto per la scena finale.  La celebre battuta: «Buona fortuna, bambina», non era scritta sul copione, ma è stata inventata sul momento da Bogart.

L’inquietante sibilo, diventato uno dei suoni maggiomente riconoscibili nella storia del cinema, di Hannibal Lecter nel silenzio degli Innocenti si deve alla bravura di Anthony Hopkins. Immaginate la frase “ I ate his liver with some fava beans and a nice Chianti” senza l’agghiacciante suono, non sarebbe certamente la stessa cosa. E per questo potete sicuramente ringraziare l’attore, poichè fu tutta farina del suo sacco. 

Dove il Grande Schermo catapulta lo spettatore in una realtà da ‘copione’, la spontaneità di un gesto improvvisato, resta la più avvincente cine-sequenza.

Quale ‘fuori programma’ vi colpito di più?

Giovanna Montano