Da un classico senza tempo come il cappotto cammello al chiodo di pelle ecco quali sono i capospalla più iconici e cool visti al cinema

capospalla più iconici - neomag.

Lo scopo di un capospalla è quello di coprire e mantenere al caldo, ma decisamente non è l’unico. Si pensi che alla corte di Versailles il mantello, considerato un simbolo di potere, era indossato solo dal re, e che in poche occasioni ne era concesso l’uso anche a principi, ufficiali della corona o duchi.

Ora il suo utilizzo non è certamente più legato all’etichetta reale, ma le giacche, i cappotti, le mantelle sono “la carta da regalo della moda”, lo strato superiore di qualsiasi outfit. Anche il cinema ne sottolinea l’importanza, utilizzando un’intera gamma di cappotti per costruire i suoi personaggi. Ovviamente anche la scelta dello stile giusto è essenziale, il che non è un compito facile con così tante opzioni disponibili.

Ecco allora una selezione dei capospalla più iconici e cool della storia del cinema a cui ispirarsi.



Il cappotto cammello

Classico intramontabile usato già all’inizio del secolo scorso, il cappotto color cammello è da sempre un simbolo di eleganza e fascino. Da Jackie Kennedy a Kate Moss fino a Angelina Jolie e Kate Middleton, e moltissime altre sono le icone di stile che lo hanno reso unico. Negli anni ’80 ebbe la sua massima diffusione grazie al taglio che Anne-Marie Beretta gli diede per Max Mara disegnando il 101801 ispirato ai capi maschili.

Come indossarlo? Con jeans, anfibi e t-shirt per un’uscita mattutina tra negozi di dischi e librerie ma anche sopra un mini abito per una serata romantica da non dimenticare.

Il trench

Il trench, l’impermeabile, ancora copiato, classico o in vernice, quello indossato da Catherine Deneuve in Belle de Jour, o da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany ma anche quello di Humphrey Bogart in Casablanca. Sensuale, misterioso ma anche discreto e affascinante, il trench è il capospalla più usato nella storia del cinema. Nato dalle firme di Mackintosh, Burberry e Aquascutum, e utilizzato anche nell’ambiente militare si è diffuso grazie al grande schermo invadendo i sogni di intere generazioni.

Da indossare oversize o aderente per innamorarsi cercando un gatto sotto la pioggia.

Il Barbour

Sogno indiscusso delle ragazzine degli anni ’90, il Barbour, è passato attraverso lo stile grunge per coprire camicie a scacchi e magliette dei Nirvana fino ad affascinare gli amanti e le amanti del vintage. Il Barbour o “impermeabile da campagna” è da sempre invece il capo preferito della regina Elisabetta e della famiglia reale durante le battute di caccia. L’azienda ha persino ottenuto il Royal Warrant of Appointment direttamente dal Duca di Edimburgo in qualità di fornitore ufficiale della Famiglia Reale Britannica.

Da indossare sia in campagna che in città impreziosito da qualche accessorio e foulard coloratissimi.

Il chiodo

La giacca di pelle, forse il capospalla per antonomasia usato in qualsiasi occasione, è l’esempio di come una cultura metropolitana diventi moda. Nel 1982 Irving Schott progettò e realizzò la prima: la Perfecto, venduta al dettaglio per 5,50 dollari ad ogni distributore Harley Davinson a Long Island. Si diffuse subito tra i motociclisti prima e nella cultura punk poi. Preso negli anni ’80 da artisti e designer come Vivenne Westwood, James Dean e Andy Warhol, divenne il capo icona che è tutt’oggi.

Da indossare con jeans e t-shirt bianca o a righe ma perché no anche su un mini abito con gli anfibi ai piedi.

Il piumino

Conosciuta anche come down jacket o puffer jacket, il piumino è stato inventato da Eddie Bauer negli anni ’30 per ripararsi dal freddo. Anche se oggi viene considerato un capo sportivo, il primo ad indossarla fu il designer e stilista Charles James che la rese una giacca elegantissima e di gran classe. Famoso per le collezioni di Moncler, Aspesi e Colmar e non ultima The North Face si può indossare senza timore di non essere abbastanza chic, basta scegliere il nero, raccogliere i capelli e indossare un paio di orecchini vintage color oro.